Per poter fermare le vendite di prodotti falsi Amazon si appoggia alle videochat, ma il suo intento è anche quello di porre la parola fine agli account fake.
Il lockdown ci ha abituato a fare videochat in continuazione per lavoro, per scuola ma anche con gli amici e ora il colosso dell’e-commerce vuole usare questo metodo a cui tutti siamo abituati per smascherare i venditori truffaldini e rendere i nostri acquisti più sicuri.
Amazon ha già effettuato accertamenti su oltre mille venditori di Cina, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone, dove il sistema è attualmente in fase di test.
Ma come funziona il controllo tramite videochat?
In sostanza, gli incaricati di Amazon video chiamano i venditori per controllare che la loro identità coincida con quella riportata sui documenti presentati nella domanda inoltrata per poter vendere i propri prodotti sulla piattaforma.
Durante il lockdown Amazon ha visto crescere considerevolmente il numero dei suoi utenti e le sue azioni sono salite di oltre il 23% rispetto allo scorso anno. La piattaforma di e-commerce, che da tempo combatte con il problema dei prodotti contraffatti e dei falsi profili dei venditori, è riuscita ad arginare questi fenomeni soprattutto grazie al machine learning ed a sistemi automatizzati.
Nel 2019 l’unione dei controlli automatici con quelli realizzati dagli incaricati di Amazon ha consentito di bloccare oltre 2,5 milioni di falsi account che avevano l’intenzione di mettere in vendita i loro prodotti senza autorizzazione. Aumentare i controlli sui venditori sta diventando una necessità sempre più impellente per il gruppo, se si pensa che il 50% delle vendite totali di Amazon provengono da venditori di terze parti.
Se perciò Amazon da un lato si sta muovendo per automatizzare i controlli mediante il machine learning e i sistemi automatizzati, d’altro canto c’è sempre bisogno degli esseri umani, in grado di effettuare accertamenti più corretti e che decidano in quale direzione muoversi. Staremo a vedere se invitare in videochat i venditori per mettere un freno ai prodotti falsi resterà un sistema in fase di test o prenderà piede anche in altri paesi. In ogni caso, mentre ai giganti dell’e-commerce spetta l’investimento in ricerca e sviluppo, per i piccoli venditori conviene puntare su qualità più umane come lo storytelling, l’estetica e in generale sull’efficacia della comunicazione.